HUMANITY’S TIME LIFE Rosa Mundi video art 2018
Photographer, Video Editor and Director Rosa Mundi
Music Editor BJM Mario Bajardi
Trip Fragment to Palmyra
Tracks: Officium 1 DVA – Officium 3
Taken from “Schengen” Album 2017
Courtes by ONDE Elettronic contents 2017
Published by Iter – Research 2017
You thanks the Regina Zenobia that it dared to rebel to the Empire Romano, to Cleopatra, to Didone and Semiramide, St. Simeone Stilita the Old one and to the Archaeologist Khaled Asaad.
You thanks the humanity of Palmyra She Marries some desert, to the waters of the river Euphrates, the long Palms that encircled his/her course, the humanity of the Krak des Chevaliers, Qalʿat Ṣalāḥ al-Dīn , the ruins of the Fortress of Simeone Qal.at Sim.an, to the humanity of the temple of Baalshamin, to the humanity of the temple of Baal.
Palmyra, the city of palms, was the name of an ancient city of Syria, destroyed by the Arabs in the 6th century. It was an important caravan center on the Euphrates River, in the Syrian desert, where welfare and wealth were at everyone’s reach. The kingdom of Palmyra dates back to 267 BC. It was a place of tolerance, a crossroad of religions that lived together freely. Bet – Zabbai, the Aramaic name of Zenobia, means Zabbai’s daughter. In the Historia Augusta, she was represented as a chaste, charismatic, attentive and generous Queen who did not hesitate to take part in battles with his soldiers, either on horseback or on a chariot. Zenobia was very educated, she spoke Aramaic, Egyptian, Greek and Latin and nourished her court of intellectuals and philosophers. She wanted autonomy from the Roman Empire and wanted to gather under her kingdom Asia Minor and Egypt. She succeeded in stealing Arabia from the Romans with the help of the Parties. But in 272 a.c. she had to surrender to Rome Caput Mundi.
Today the city of Palmira, Syria, is the symbol of a conflict that has lasted since March of 2011, gives of an apparent revolt against the President Bashar Assad, actually to that moment praised representative of a sure and secular State, a sort of safety pad of the doors of the heat middle East.
A camouflaged civil war, disclosed then him in the scientific fury Jihadista and in the destroying violence of the men than to the Al Qaeda, that today reveals him and it is delineated without more border than doubt, a war on the field among two different aces: the monarchies of the Gulf, Turkey and the same United States to which the intervention of Iran and the militias is contrasted Lebanese sciite of Hezbollah beside Assad. The war doesn’t save anybody, it strikes above all the civilians daily causing slaughters and the massacres.
The media and the international politics seemed definite to dismiss the President Assad when September 30 th 2015 Russia has intervened supporting the troops of Damask. The scenery is complicated.
Today in Syria a war is fought for proxy where the principal involved powers. regional and world – the people use – the humanity of Palmira of the XXI symbol – as of the pedines, unintentional fighters.The victims’ number, according to the sirian observatory , is in continuous increase: 312.000 corpses 149.000 civilians 16.000 children and thousand of fugitive. Numbers destined to increase every day that passes.
The fugitive ones of passage, the humanity in transit – The Passengers – they are stolen of their daily life, unaware keepers of the testimonies of a glorious past, people is used as shield of archaeological sites that make to shiver the international community, are forced to escape and to cross the Door. The Door – to abandon everything, to slip in the dark of an unknown future and to jump in the void. The Jump – of the Mare Internum Nostrum
Si ringrazia la Regina Zenobia che osò ribellarsi all’Impero Romano, a Cleopatra, a Didone e a Semiramide, San Simeone Stilita il Vecchio e all’ Archeologo Khaled Asaad.
Si ringrazia l’Umanità di Palmira La Sposa del deserto, alle acque del fiume Eufrate, le lunghe Palme che cingevano il suo corso, l’Umanità del Krak des Chevaliers, Qalʿat Ṣalāḥ al-Dīn, i ruderi della Rocca di Simeone Qalʿat Simʿan, all’Umanità del tempio di Baalshamin, all’Umanità del tempio di Baal.
Palmira la città delle palme dell’antica Siria, distrutta dagli arabi nel VI secolo, era un importante centro carovaniero sul fiume Eufrate, nel deserto siriano, dove benessere e ricchezza erano a portata di tutti. Il regno di Palmira risale al 267 a.c.. Era un luogo di tolleranza, un crocevia di religioni che convivevano tra loro liberamente. Bet – Zabbai, il nome in aramaico di Zenobia, significa figlia di Zabbai. Nella Historia Augusta veniva rappresentata come un Regina casta, carismatica, avvenente e generosa che non esitava a partecipare alle battaglie accanto ai suoi soldati, a cavallo o sul carro. Zenobia era molto colta, parlava aramaico, egiziano, greco e latino e nutriva la sua corte di intellettuali e filosofi. Zenobia voleva l’autonomia dall’Impero Romano e riunire sotto di sé l’Asia Minore e l’Egitto. Riuscì a sottrarre l’Arabia ai Romani con l’aiuto dei Parti. Ma nel 272 a.c. si arrese alla riconquista di Roma Caput Mundi.
Oggi la città di Palmira, la Siria, sono il simbolo di un conflitto che dura dal marzo del 2011, data di una apparente rivolta contro il Presidente Bashar Assad, sino a quel momento elogiato rappresentante di uno Stato sicuro e laico, una sorta di cuscinetto di sicurezza delle porte del caldo medio Oriente.
La Siria oggi è diventata il terreno di uno scontro internazionale, al confine tra il terrorismo e il potere economico degli attori della neo guerra fredda.
Una guerra civile camuffata, svelatasi poi nella scientifica furia Jihadista e nella violenza distruttrice degli uomini di Al Qaeda, che oggi si rivela e si delinea senza più margine di dubbio, una guerra sul campo tra due diverse assi: le monarchie del Golfo, Turchia e gli stessi Stati Uniti a cui si contrappone l’intervento dell’Iran e delle milizie sciite libanesi di Hezbollah a fianco di Assad.
La guerra non risparmia nessuno, colpisce soprattutto i civili, causando quotidianamente stragi e i massacri. I media e la politica internazionale sembravano decisi a destituire il Presidente Assad quando il 30 settembre 2015 la Russia è intervenuta appoggiando le truppe di Damasco. Lo scenario si complica.
Oggi in Siria si combatte una guerra per procura dove le principali potenze coinvolte – regionali e mondiali – usano le persone – l’Umanità di Palmira del XXI simbolo – come delle pedine, involontarie combattenti.
Il numero delle vittime, secondo l’osservatorio siriano, è in continuo aumento: 312.000 morti, 149.000 civili, 16.000 bambini e migliaia di profughi. Numeri destinati ad aumentare ogni giorno che passa.
I profughi di passaggio, l’Umanità in transito – The Passengers – divelti nella loro quotidianità, inconsapevoli guardiani delle testimonianze di un passato glorioso, scudi umani di siti archeologici che fanno rabbrividire la comunità internazionale, sono costretti a scappare e varcare la Porta – The Door – ad abbandonare tutto, infilarsi nel buio di un futuro sconosciuto e saltare nel vuoto – The Jump – del Mare Internum Nostrum.
Sicilian version Bias 2020 Artis Call | Photo, Video and Edit by Rosa Mundi Versione Sicilian appello artisti BIAS 2020 | Foto, Video e Montaggio Rosa Mundi | Voce Monica Cerrito
International version Bias 2020 Artis Call | Photos, Video and Edit by Rosa Mundi Versione Sicilian appello artisti BIAS 2020 | Foto, Video e Montaggio Rosa Mundi | Voce Monica Cerrito